Lo stadio "Giovanni Celeste" di Messina, venne inaugurato agli inizi degli anni trenta e più precisamente nel 1932, ad onor del vero il nome iniziale era "Gazzi", nome preso dal quartiere dove sorse l'impianto sportivo. Già qualche anno prima era nata l'esigenza di costruire un nuovo stadio che ospitasse le partite dell'AC Messina, la squadra infatti nel campionato di prima divisione (serie C) 1930-31 aveva sfiorato la serie B e la stagione successiva 1931-32 aveva ottenuto la prima promozione nel campionato cadetto. L'enorme numero di tifosi accorsi nella vecchia struttura dell'Enzo Geraci presso la Cittadella aveva ormai fatto capire quanto il vecchio stadio fosse obsoleto ed insufficiente alle esigenze di un pubblico sempre più numeroso. L'area individuata fu quella del rione Gazzi e li appunto sorse il nuovo stadio che nel settembre del 1932 ospitò la prima partita amichevole tra il Messina ed il Catania finita in pareggio per 1 a 1. La prima partita ufficiale fu disputata il 9 ottobre 1932 era l'esordio casalingo del Messina contro il Modena e fu anche la prima vittoria per 2 a 0. Dopo le necessarie ristrutturazioni del dopo guerra, riprese l'attività calcistica professionistica e lo stadio di Gazzi vide esordire la nuova società nata dalla fusione di altre realtà calcistiche cittadine: l'ACR Messina.
Nel Luglio del 1948 per iniziativa dell'Eco dello Sport lo stadio Gazzi venne intitolato, con delibera del Consiglio Comunale, all'ex capitano della Peloro Giovanni Celeste morto nel 1943 durante la seconda guerra mondiale. Il Celeste in tutti questi anni ha conosciuto la gloria della serie A negli anni 60, a quella gloriosa epoca è senz'altro riconducibile il record d'incasso durante la partita del 2 febbraio 1964 contro il Milan, che vide sugli spalti del Messina un pubblico di circa 28.000 paganti. Seguirà l'infamia delle serie dilettanti negli anni 70 e 90, ma rimarrà sempre lo stadio amato da tutti i tifosi giallorossi che per la sua conformazione particolare diverrà l'infernale catino temuto da ogni avversario del Messina. Nel 1983 l'ultima importante ristrutturazione del "Giovanni Celeste", i vecchi banconi di legno e i tubi in ferro che componevano la struttura principale dello stadio, vennero sostituiti da strutture in cemento armato, molto più sicure e funzionali. L'anno dopo il 16 dicembre 1984 viene disputata la partita Messina-Palermo derby storico non solo per la vittoria della squadra di casa, ma soprattutto per il record d'incasso e di spettatori fatto registrare in quella occasione.
Un altro record imbattuto degli anni '80 è il numero di partite consecutive di imbattibilità, per ben 58 partite i tifosi del Messina non videro la loro squadra battuta in casa, questo record venne stabilito a partire dalle ultime tre partite del campionato di serie C1 1983-84 e fino alle prime due partite del campionato di serie B 1987-88, nel mezzo tre campionati consecutivi senza sconfitte casalinghe, in totale 58 partite giocate, 43 vittorie, 15 pareggi, 89 gol fatti e solo 22 subiti.
Nella stagione 1986-87 il Messina sfiorò la serie A l'enorme pubblico accorso in quelle partite fece intravedere l'esigenza di costruire un nuovo stadio molto più funzionale e capiente, addirittura si pensò che la fallita promozione fu proprio dovuta alla mancanza di una struttura adeguata ad ospitare le partite della massima serie. Nel 1989 venne finanziata la nuova struttura ed iniziarono i nuovi lavori nell'area di San Filippo, sembrò imminente l'abbandono della struttura di Gazzi, ma una serie di intoppi fecero si che per ben 15 anni i lavori si fermassero, rallentassero e riprendessero di continuo, facendo ritardare la consegna dell'opera, il cammino del Messina proseguì sempre nel vecchio, ma funzionale catino di Viale Gazzi. All'inizio degli anni '90 la cancellazione dai campionati professionistici dell'ACR Messina e la fondazione di una nuova realtà calcistica, l'AS Messina che con scarsa fortuna disputò 4 campionati tra i dilettanti. Nel 1997 l'avvento di una nuova dirigenza e la fondazione del FC Messina che piano piano scala tutti i campionati riportando la città di Messina nel calcio professionistico.
Il 17 giugno 2001 durante la finale dei play-off con il Catania, rimase ucciso, da un petardo lanciato dalla "tribunetta Valeria", il giovane tifoso messinese Tonino Currò, per la prima volta in 70 anni lo stadio "Celeste" vede morire tra gli spalti uno spettatore, a tutt'oggi nessun colpevole è stato mai arrestato. In seguito a quei tragici fatti un altra modifica venne apportata alla struttura dello stadio, fu modificata la tribuna "Valeria" sede dei tifosi ospiti con strutture che la resero più sicura e separò la tifoseria ospite da quella locale. La stessa biglietteria, prima presente all'interno dell'impianto sportivo, fu spostata in via Fermi a circa 800 metri dallo stadio. Nel giugno 2002 per ricordare la prematura scomparsa del tifoso giallorosso, la curva nord venne intitolata alla memoria di Tonino Currò. Ad oggi la capienza totale dello stadio e di 11.900 spettatori. Appare insufficiente anche questa struttura e ormai diventa imminente l'abbandono del "Giovanni Celeste" verso la nuova struttura di San Filippo con ben 40.000 posti a sedere.
L'ultima partita del Messina disputata nell'impianto di Viale Gazzi ha sancito la storica promozione in serie A dei giallorossi dopo 39 anni con un perentorio 3 a 0 sul malcapitato Como, una degna conclusione di una storia lunga 72 anni. |