Ancora una volta in questa stagione una partita al “Franco Scoglio” si dovrà giocare a porte chiuse. Dopo il match di Coppa italia tra Messina ed Igea Virtus del 2 settembre, questa volta si giocherà a porte chiuse anche l’incontro di campionato tra Messina e Acireale, incontro valevole per la quinta giornata del campionato di serie D.
A quanto pare il Comune di Messina, ente proprietario dello stadio San Filippo, non ha prodotto alla Commissione di vigilanza il certificato relativo all’antincendio e di conseguenza è stata negata la possibilità ai tifosi ed appassionati del Messina di assistere ala partita di domenica.
Prevale l’amarezza e la delusione in casa Acr messina “Ancora una volta saremo costretti a giocare senza l’affetto ed il supporto del nostro pubblico. Siamo amareggiati, delusi e sconfortati e, in questa sede, non vogliamo entrare nel merito di chi ha la responsabilità di quanto accaduto. È certo, però, che l’Acr Messina non ha nessuna responsabilità, che nessuno si permetta neanche minimamente di addossarne alla società. L’Acr Messina è vittima.
In meno di due mesi è la seconda volta che siamo costretti a subire un grave danno d’immagine per la società, per i tifosi e per l’intera città, soprattutto quando ritorna alla mente che sino a poche settimane fa lo stadio Franco Scoglio ha ospitato oltre 40.000 spettatori per grandi eventi”.
“Chi ha partecipato alle riunioni della Commissione provinciale di Vigilanza di ieri e di questa mattina conosce bene la verità – afferma il presidente Pietro Sciotto –. La società non solo ha prodotto la convenzione di utilizzo dello stadio con allegata la prevista e regolare polizza assicurativa sottoscritta con primaria compagnia, ma ha atteso invano che si potesse sbloccare positivamente la vicenda. Noi – continua Sciotto – Ci appelliamo al Sindaco ed a tutte le Istituzioni affinché si trovi una soluzione in extremis come segno d’amore verso la città perché la squadra ha bisogno del sostegno dei suoi tifosi in questo particolare momento. Confidiamo, quindi, che si possa consentire l’apertura dello stadio agli spettatori perché a perdere è la città, la squadra e i tifosi. Sono molto amareggiato e per quanto accaduto dovrei lasciare, vorrei dimettermi perché questo calcio non mi appartiene. Ma oggi resto al comando solo per rispetto dei nostri tifosi”.
Una situazione paradossale e ancora una volta a farne le spese sono i tifosi biancoscudati che potranno visionare la partita, come in altre occasioni, dalla collinetta che sovrasta lo stadio. Il dilettantismo, il pressapochismo ed il menefreghismo regnano sovrani a tutti i livelli.