L’ACR Messina sprofonda in una crisi sempre più grave. La società lussemburghese AAD Invest Group, guidata da Doudou Cissè, non ha rispettato gli impegni presi: dopo aver mancato il pagamento dei contributi e delle ritenute del 17 febbraio, che costerà diversi punti di penalizzazione al club, non ha versato neanche la prima rata da 1,25 milioni di euro prevista per l’acquisto dell’80% delle quote societarie dall’ex presidente Pietro Sciotto.
La situazione si fa sempre più tesa, con l’ex calciatore Brahim Thiam e il commercialista Francesco La Fauci che hanno preso le distanze dalla fiduciaria lussemburghese, interrompendo la loro collaborazione con AAD Invest Group.
Pietro Sciotto, aspramente criticato per aver portato avanti questa trattativa ignorando gli avvertimenti del territorio, può ora attivare la clausola presente nell’atto notarile per tutelarsi legalmente e riprendere le redini della società, anche se filtrano voci del suo totale disimpegno.
Il sindaco di Messina, Federico Basile, è intervenuto offrendo la sua “disponibilità ad avviare tutte le interlocuzioni necessarie per un confronto finalizzato a creare le condizioni per ripristinare quel clima di serenità necessario non solo all’interno della squadra, ma anche tra le tifoserie e l’intera comunità messinese“.
Anche la posizione del presidente Stefano Alaimo è in bilico: se i fondi promessi non dovessero arrivare, potrebbe rassegnare le dimissioni da un ruolo diventato sempre più difficile dopo l’iniziale entusiasmo.
Nonostante la crisi, tesserati e tifosi rimangono fedeli alla squadra, che il 24 febbraio affronterà il Trapani in casa in una partita cruciale.