L’allenatore del Messina, Giacomo Modica, ha annunciato le sue dimissioni dopo l’ennesima sconfitta del Messina contro il Crotone. Nella conferenza stampa di fine partita, il tecnico ha spiegato le ragioni della sua decisione, ripercorrendo i difficili mesi alla guida della squadra siciliana.
“Dopo trenta minuti buoni di gioco, la partita è sfuggita di mano“, ha esordito Modica, riferendosi all’ultima gara. Ma le ragioni delle dimissioni vanno oltre il risultato del campo. Il tecnico ha evidenziato come in sette mesi di lavoro la squadra abbia affrontato numerose difficoltà, tra cui problemi con la vecchia proprietà e una mancanza di sostegno generale.
Modica ha sottolineato di aver voluto lasciare già dal 12 dicembre, ma di essere stato “blindato” dalla società. “Non è una questione di sconfitte“, ha precisato, “ma del modo in cui si vive questo lavoro“. Il tecnico ha difeso l’impegno dei suoi giocatori, definendoli “un gruppo meraviglioso“, pur ammettendo le responsabilità sue e dello staff nella costruzione della squadra.
Particolarmente significativo il passaggio sul rapporto con la città: “Non devo ancora dimostrare l’amore per questa bellissima città“, ha affermato Modica, che ha anche ringraziato i tifosi, compresi i contestatori, comprendendo le loro ragioni.
“Mi sono suicidato il 13 giugno“, ha concluso amaramente l’allenatore, riferendosi alla sua scelta di accettare l’incarico, “ma ne sono fiero. Ho sbagliato e pago“. Le sue dimissioni aprono ora la strada a un possibile cambio di rotta per il club, con la nuova proprietà chiamata a risollevare le sorti della squadra.