Al via la terza rivoluzione stagionale in casa Acr Messina

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L’Acr Messina in quanto a caos non si fa mancare nulla. La società del presidente Pietro Sciotto si è pienamente ambientata nel nuovo clima che avvolge il calcio italiano. Alle incertezze legate agli inizi dei diversi campionati in serie B, C e D, anche il Messina ha saputo dare il suo pieno apporto.

Al via in casa Acr la terza rivoluzione stagionale, dopo l’addio di mister Modica e dell’intera compagine che ha raggiunto il sesto posto nello scorso campionato, il presidente Sciotto stava dando il via alla nuova era con l’ingaggio dell’ex reggino Ciccio Cozza, ma solo l’intervento della tifoseria aveva scongiurato questa ennesima commedia tragicomica in salsa peloritana.

Il 24 luglio la società aveva ufficializzato l’arrivo di mister Peppe Raffaele, reduce da una buona stagione con l’Igea Virtus, ufficializzato parte dello staff tecnico ed i primi arrivi dei calciatori. Un po’ di ottimismo ed una certa normalità si presagiva all’interno del sodalizio biancoscudato. Il ritiro, gli ingaggi e le prime amichevoli, che però evidenziavano alcune carenze tecniche. Negli ultimi giorni il tecnico Raffaele che chiede rinforzi, l’intervista rilasciata dal presidente Sciotto a Gazzetta del Sud che rilancia il suo progetto, ma fa ricadere la responsabilità delle scelte sul nuovo staff ed infine il mancato ingaggio di Padulano con tanto di letterina “strappalacrime” inviata dal giocatore, che al solito dice tutto per non dire nulla, hanno fatto presagire che la bomba stava per esplodere.

La situazione nelle ultime ore è precipitata, un vertice nella serata di martedì 21 agosto tra il tecnico Raffaele ed il presidente Sciotto avrebbe sancito la rottura tra le parti.

E’ atteso ad ore l’ufficializzazione dell’anomalo esonero e l’ingaggio del nuovo tecnico e del direttore sportivo. Per la figura del nuovo allenatore il presidente avrebbe contattato Pietro Infantino ex Acireale e tecnico del Messina nella stagione 2009-10, quella della presidenza Di Lullo, una stagione mediocre con un Messina che a stento riuscì a salvarsi nonostante la presenza in campo di Arturo Di Napoli. Infantino in quella stagione fu esonerato due volte ed il Messina giunse 13mo sfiorando i play-out. Sul nome di Arturo Di Napoli dall’inizio di questa mattinata stanno fioccando le tante indiscrezioni, ma ricordiamo che l’ex allenatore e giocatore del Messina è squalificato fino al mese di novembre 2019 e non potrebbe ricoprire alcun ruolo ufficiale all’interno della società biancoscudata.

Per il ruolo di direttore sportivo si fa il nome di Adriano Polenta, proveniente dal Trapani, grande esperienza, ma che dovrà scontrarsi con la gestione accentratrice del presidente Sciotto ad oggi molto confusionaria e priva di una vera e propria strategia.

L’interrogativo di queste ore concitate è capire che fine faranno alcuni uomini chiave di questo inizio stagione, a cominciare da Lello Manfredi, direttore generale in pectore, ritornato in auge dopo il fallimento dell’era Proto e dei due responsabili del mercato Alessandro Parisi e Salvatore Grasso, nomi mai ufficializzati e quindi facilmente sacrificabili.

In tutta questa telenovela il prezzo maggiore lo pagano ancora una volta i tifosi, tristi spettatori di uno spettacolo grottesco.

 


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